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Aprilia Enjoy
I problemi causati dal tempo e dall'incuria
Come accennato nella Home Page Aprilia ha lanciato un prodotto innovativo forse precorrendo i tempi. Alla fine degli anni 90. Per questo motivo il mercato non ha risposto secondo le aspettative, e solo alcune migliaia di esemplari sono stati distribuiti in giro per il mondo. Se Enjoy fosse stata ancora prodotta almeno per qualche anno, i problemi sarebbero stati risolti dalla stessa Aprilia, con versioni successive della bici o con la distribuzione di ricambi di seconda generazione. L'interruzione della produzione e la richiesta del mercato hanno determinato invece l'aumento dei prezzi dei ricambi disponibili a magazzino. La vendita di Aprilia alla Piaggio ha poi determinato il "decesso" di questo settore, che solo recentemente Piaggio ha iniziato a considerare. Naturalmente una azienda volta alla vendita di scooter tradizionali ha considerato controproducente il settore dell'elettrico. I problemi che si possono riscontrare non dipendono dalla qualità della realizzazione ma solo esclusivamente dal tempo, dall'incuria e dal taglio del filo bianco. I problemi riguardano essenzialmente il deperimento della batteria, guasti della centralina ed il cattivo funzionamento del sensore di coppia.
Batteria
Il problema forse più serio è la mancanza di batterie di ricambio originali ed a prezzi contenuti. Sono state messe in circolazione batterie di dubbia validità a costi elevati tanto da scoraggiare gli utenti che si sono adattati alla fine a soluzioni custom di scarso valore artigianale. Le batterie originali che ancora qualche volta sono riscontrabili in qualche magazzino vanno assolutamente evitate in quanto chimicamente sono morte.
Il concetto di batteria integrata nel telaio, ottimizzata in dimensioni, ne impedisce la facile sostituzione con altre magari di dimensioni lievemente differenti. Nel caso di Enjoy lo spazio è infatti estremamente limitato.
Le batterie non hanno problemi costruttivi e garantivano circa 400-500 cicli di scarica, quindi considerando un percorso di circa 40km per scarica, la percorrenza di un pacco batterie è di circa 20000km. La vita delle batterie era stimata in circa tre anni di uso giornaliero.
Un problema intrinseco delle celle NiMh è l'elevato livello di autoscarica che ammonta al 30% mensile e l'effetto memoria che non è del tutto nullo, migliore di quello delle batterie NiCd ma comunque non nullo. Quindi l'errata conservazione della batteria fa si che, lasciata inutilizzata per lungo tempo, perda in prestazioni e presenti celle con abbattimento netto delle prestazioni. Questo è quello che è accaduto quasi a tutti gli utenti che inconsapevolmente hanno trascurato la bici lasciandola inutilizzata per anni, ritrovando la batteria non più funzionante. Ricaricando la batteria una volta al mese avrebbe reso la batteria utilizzabile per almeno 7 anni, informazione riportata nel manuale d'uso che notoriamente viene letto raramente.
La batteria originale deve essere caricata e controllata costantemente. La corretta gestione del pacco batterie, e questo vale anche per le batterie moderne, va effettuata usando un timer che alimenti il caricabatterie una volta al mese per un'ora, in modo da ripristinare i livelli di carica massima preservando parallelamente lo stato di salute degli elementi. Come accennato questo non è un problema delle sole batterie Aprilia. Le celle originali, NiMh, sono comunque caratterizzate da un livello di autoscarica abbastanza elevato. All'epoca sgombrarono il campo dagli accumulatori al nichel cadmio rispetto ai quali eliminavano in pratica l'effetto memoria, aumentando la densità di potenza. Per contro il livello di autoscarica risultava maggiore (30% rispetto al 15% delle NiCd).
Per la sezione relaltiva alle nuove batterie clicca qui.
Centralina
Molte centraline hanno smesso di funzionare improvvisamente e senza alcun preavviso. Questo è un difetto che purtroppo si è manifestato molto spesso e le cui cause sono a noi ben conosciute. Ad oggi, sono poche le centraline originali ancora in funzione. Aprilia ha realizzato il prodotto dando la possibilità all'utente di incrementare le prestazioni generali in termini di prestazioni. Il motore infatti, come già indicato, consente di erogare potenze di gran lunga superiori ai 250W stabiliti dalla legge. Il taglio di un filo "bianco" aumenta le prestazioni in modo drastico, a discapito però della batteria e della centralina stessa. Una nota importante riguarda un'informazione messa in giro da incompetenti. La centralina Aprilia originariamente era aperta, ossia i componenti elettronici erano a vista. Un coperchietto di alluminio avrebbe potuto proteggere la componentistica da acqua e polvere, essendo montata in modo esposto, dietro la ruota anteriore. Il coperchietto è stato subito rimosso perchè il passaggio dei cavi ed alcuni componenti creavano delle imperfezioni nella tenuta e si optò al riempimento con resine particolari che avevano il compito di isolare il sistema dall'ambiente. Le centraline originali sono difficilmente riparabili e il progetto è ormai datato. Per questo motivo abbiamo progettato e realizzato una centralina con dimensioni e forma identiche all'originale con gli stessi punti di fissaggio alla bici. Naturalmente è molto avanzata in quanto le performance sono definibili dall'utente via smartphone e quindi attraverso un app su android ed apple dedicate.
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