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Aprilia Enjoy
I problemi causati dal tempo e dall'incuria
Come accennato nella Home Page Aprilia ha lanciato un prodotto innovativo forse precorrendo i tempi, anche se c'e' stata una grande diffusione. L'assistenza è venuta meno, anche se per legge si devono garantire i ricambi per almeno 10 anni dall'inserimento del prodotto nel mercato. La vendita di Aprilia alla Piaggio ha poi determinato il "decesso" di questo settore, che solo recentemente Piaggio ha iniziato a riconsiderare. Naturalmente una azienda volta alla vendita di scooter tradizionali ha considerato controproducente il settore dell'elettrico. I problemi che si possono riscontrare dipendono in parte dalla morte di alcuni componenti, dalla mancanza di manutenzione ordinaria da parte dell'utente e poco dallaqualità della realizzazione.
I problemi del passato erano determinati soprattutto dal deperimento della batteria, da guasti della centralina e a volte anche dal cattivo funzionamento del sensore di coppia.
Batteria
Il problema forse più serio è la mancanza di batterie di ricambio originali ed a prezzi contenuti. Sono state messe in circolazione batterie di dubbia validità a costi elevati tanto da scoraggiare gli utenti che si sono adattati alla fine a soluzioni custom di scarso valore artigianale. Le batterie originali che ancora qualche volta sono riscontrabili in qualche magazzino vanno assolutamente evitate in quanto chimicamente sono morte ormai da tempo.
Il concetto di batteria integrata nel telaio, ottimizzata in dimensioni, ne impedisce la facile sostituzione con altre magari di dimensioni lievemente differenti. Nel caso di Enjoy lo spazio è infatti estremamente limitato.
Le batterie non avevano problemi costruttivi e di ottima fattura garantivano, se gestite adeguatamente, circa 400 cicli di scarica. Considerando un percorso di circa 40km per carica, la vita della batteria originale poteva garantire circa 16.000km.
Un problema intrinseco delle celle NiMh però è l'elevato livello di autoscarica che ammonta al 30% mensile. Quindi l'errata conservazione della batteria fa si che, lasciata inutilizzata per lungo tempo, perde in prestazioni. Questo è quello che è accaduto quasi a tutti gli utenti che inconsapevolmente hanno trascurato la bici lasciandola inutilizzata per anni, ritrovando la batteria non più funzionante. Ricaricando la batteria una volta al mese avrebbe reso la batteria utilizzabile per almeno 7 anni, informazione riportata nel manuale d'uso che il più delle voltge non viene assolutamente letto. Chi ha conservato la batteria mantenendola carica, dispone ancora di una batteria efficiente.
La batteria originale deve essere caricata e controllata costantemente. La corretta gestione del pacco batterie, e questo vale anche per le batterie moderne, va effettuata usando un timer che alimenti il caricabatterie una volta al mese per un'ora, o per un quarto d'ora alla settimana, in modo da ripristinare i livelli di carica massima preservando parallelamente lo stato di salute degli elementi. Come accennato questo non è un problema delle sole batterie Aprilia. Le celle originali, NiMh, sono comunque caratterizzate da un livello di autoscarica abbastanza elevato. All'epoca le celle NiMh sgombrarono il campo dagli accumulatori al nichel cadmio rispetto ai quali eliminavano in pratica l'effetto memoria, aumentando anche la densità di potenza. Per contro il livello di autoscarica risultava maggiore (30% rispetto al 15% delle NiCd).
Centralina
Molte centraline hanno smesso di funzionare improvvisamente e senza alcun preavviso. Questo è un difetto che purtroppo si è manifestato molto spesso e le cui cause sono a noi ben conosciute. Ad oggi, sono poche le centraline originali ancora in funzione. Aprilia ha realizzato il prodotto dando la possibilità all'utente di incrementare le prestazioni generali in termini di prestazioni. Il motore infatti, come già indicato, consente di erogare potenze di gran lunga superiori ai 250W stabiliti dalla legge. Il taglio di un filo "bianco" aumenta le prestazioni in modo drastico, a discapito però della batteria. Una nota importante riguarda un'informazione messa in giro da incompetenti. La centralina Aprilia originariamente era aperta, ossia i componenti elettronici erano a vista. Un coperchietto di alluminio avrebbe potuto proteggere la componentistica da acqua e polvere, essendo montata in modo esposto, dietro la ruota anteriore. Per evitare che acqua e umidità potessero influenzare il funzionamento della centralina si optò per il riempimento della stessa con resine particolari, che avevano proprio il compito di isolare il sistema dall'ambiente. Le centraline originali sono difficilmente riparabili ed il progetto è ormai datato. Per questo motivo abbiamo progettato e realizzato una centralina con dimensioni e forma identiche all'originale e dotata degli stessi punti di fissaggio alla bici. Naturalmente date le tecnologie attuali abbiamo realizzato qualcosa di più performante in termini di prestazioni generale. E' inoltre possibile monitorare e configurare il funzionamento della centralina via smartphone e quindi attraverso un app dedicata su android e presto su iOS.
Per la sezione relaltiva alla centralina gestibile da smartphone clicca qui.